martedì 15 dicembre 2009

Condanniamo la violenza contro il Premier

“Comizio: adunanza, specialmente in luogo aperto, in cui un oratore politico illustra il programma del proprio partito.”
Dalla definizione che un qualunque dizionario della lingua italiana da alla parola comizio si evince immediatamente che “violenza” ed “aggressione” non sono termini a cui si può accostare. I fatti accaduti lo scorso 13 dicembre al Presidente Berlusconi purtroppo ci smentiscono.L'aggressione al Premier, infatti, è avvenuta subito dopo il comizio tenuto in Piazza Duomo a Milano. Quanto accaduto domenica sera, è solo la triste conclusione, che i servizi segreti avevano mestamente preannunciato, di un clima di tensione, odio e violenza verbale fin a oggi portato avanti in maniera vile dai leader dell’opposizione. Una opposizione che non riuscendo a colpire con le idee lo ha fatto miserabilmente con statuette del Duomo e per mano di un pazzo. Perché ad armare quella mano, sono state le continue accuse, le continue aggressioni verbali da parte dei “Di Pietro” di turno che hanno fatto leva sul malessere sociale per scatenare l’odio nei confronti prima della persona “Silvio Berlusconi” e poi nei confronti di un Governo che loro malgrado riesce a portare avanti i programmi prestabiliti. La sezione del PdL di Taranto di Viale Magna Grecia (nelle persone di M. De Nichilo e R. Piromallo) insieme alla Sezione PdL di Statte (nelle persone di A. Magazzino e P. Bello) condannano quanto accaduto e ancor di più non capiscono come alcuni politici, che non hanno inteso schierarsi dalla parte della non violenza, continuino nel loro vile mestiere di fomentatori di folle, già inferocite da una crisi economica mondiale per cui il Governo può ben poco. E allora, l’aumento del numero dei sostenitori di un pazzo, non fa altro che rendere folle e indomabile una parte della società che di democrazia e di civiltà non ha il benché minimo sentore. Il nostro timore più grande è che si ricada ignobilmente negli schemi che pensavamo aver consegnato alla storia, di un periodo buio della Storia del secondo dopoguerra: la paura del clima degli anni di piombo comincia ad essere sempre più pressante. Auspichiamo vivamente che i toni della dialettica politica italiana ritornino nei giusti binari. Una dialettica basata sulla risoluzione delle problematiche sociali piuttosto che sul violento accanimento nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri.

sabato 24 ottobre 2009

La farsa Democratica delle primarie

“Franceschini, Bersani o Marino? Qualunque sarà il nuovo Segretario, per il Popolo della Libertà sarà un successo.” Apre così in una nota Pasquale Bello, Vice Presidente Provinciale di Azione Giovani/PdL, che continua dicendo: “ Successo dovuto fondamentalmente alla completa mancanza di carisma e di programmi dei tre candidati, che hanno fondato la loro “campagna pubblicitaria” (il termine campagna elettorale non è degno di essere utilizzato in simili circostanze) sull’invito al voto piuttosto che su programmi seri e condivisi. Un’opposizione che, con questi presupposti, lascia comunque un vuoto nella dialettica politica, finora scarna di contenuti utili per il Paese. Le loro comparsate sulla Tv di Stato sono state improntate su temi sterili che al Popolo interessano poco: gossip, vita privata del premier Silvio Berlusconi, escort, lodi vari e polemiche sui calzini turchesi della Consulta. Una inesistenza di programmi, di idee e di soluzioni per il Paese che, suo malgrado è costretto a sorbirsi dibattiti su problematiche di mediocrità diffusa. Un’opposizione ormai svuotata che non concede alla Nazione la giusta dialettica tipica dei Paesi democratici. Secondo le loro carismatiche menti, basandosi solo su questi presupposti futili e poco inerenti il bene della Nazione, gli Italiani dovrebbero muoversi in massa verso le urne affinché uno di loro possa prendere in futuro (ma speriamo mai!) le redini dell’Italia. Un PD che fa delle primarie un mezzuccio per cercare di accaparrarsi qualche simpatizzante in più e un pò di prime pagine di quotidiani, sapendo che comunque i giochi, i tre dell’Apocalisse, li hanno già belli che sistemati. Una democrazia nella scelta del leader che si perde negli accordi interni dei circoli di provincia fino ad arrivare alle federazioni provinciali e regionali. Di democratico non è rimasto nulla se non il nome di un partito alla completa deriva di valori, di etica e di leadership.” Pasquale Bello chiude con un riferimento alla mancata e discussa candidatura di Beppe Grillo: “Basta immaginare quanto poco ci sia di democratico nel rifiutare la candidatura di un cittadino che non rientra nei meriti dei loro intrallazzi politici: Beppe Grillo. Un vero e proprio tormentone estivo che ha messo in evidenza le palesi difficoltà di un partito, che tanto polemizza su una fantomatica berlusconiana dittatura, ma che in realtà è solo figlio di un mascherato e becero cattocomunismo. Godiamoci questa fiera di ipocrisia democratica, consapevoli che comunque vada sarà un grande successo…non solo per il Popolo della Libertà…ma per tutti.”

martedì 20 ottobre 2009

Ezra Pound per Azione Giovani

Il circolo di Azione Giovani/Giovane Italia di Statte, sempre sensibile alle problematiche sociali, ha aderito all'iniziativa promossa dagli amici dell’associazione culturale “Libertà d’Azione” di Ginosa, che ha scaturito grande entusiasmo tra gli iscritti e simpatizzanti del circolo Stattese i quali, in nome di un forte senso di solidarietà con i fratelli d’Abruzzo, hanno deciso di regalare loro alcuni libri di testo. Il cospicuo numero di libri, consegnati in occasione della Festa del PdL di Ginosa, verrà consegnato alla nuova biblioteca di Poggio Picenze (AQ), piccolo paesino distrutto dal terremoto. Molto entusiasta Pasquale Bello, Vice Presidente Provinciale di Azione Giovani, che ha accolto positivamente l’invito degli amici di Ginosa: “Pensiamo che 'Libri come mattoni per ricostruire l’Abruzzo' sia una iniziativa molto interessante che ci ha fatto riflettere su uno dei drammi che il sisma ha portato: l’impossibilità di una crescita culturale e alla conseguente ed inesorabile necrosi di tutti i livelli del tessuto sociale. Per questo abbiamo deciso di partecipare fattivamente alla ricostruzione di questa biblioteca per dare la possibilità, a giovani e meno giovani di Poggio Picenze, di ritrovare nella cultura una spinta in più a ricominciare a sognare. Sognare un Abruzzo lontano dagli incubi del sisma e lontano dall’orrore della distruzione. Il mio personale ringraziamento va a tutti coloro che hanno contribuito a questa fantastica iniziativa”. Casa Pound, capofila di questa iniziativa, intitolerà la biblioteca al poeta americano Ezra Pound.

mercoledì 19 agosto 2009

Oltre ogni muro - Atreju 2009

Odiavano il Muro, ma cosa potevano fare? Era troppo difficile da abbattere. Temevano il Muro, ma non avevano forse ragione? Molti di quelli che avevano cercato di oltrepassarlo erano stati uccisi. Diffidavano del Muro, ma chi non lo farebbe? I loro nemici si rifiutavano di buttar giù anche solo un mattone, non importava quanto si protraessero i negoziati di pace. Il Muro ghignava. “Vi sto insegnando una lezione”, si vantava. “Se volete costruire qualcosa di eterno, le pietre non servono a molto. Ci sono cose come l’odio, la paura e la diffidenza che sono molto più forti”. Sapevano che il Muro aveva ragione, e stavano per mollare. Solo una cosa riuscì a fermarli. Ricordarono chi era dall’altra parte. Nonne, cugini, sorelle, mogli. Volti cari che bramavano di rivedere. “Cosa succede?”, chiese il muro, tremante. Senza saperlo, stavano guardando attraverso il Muro, nel tentativo di trovare i loro cari. In silenzio, da una persona all’altra, l’amore continuava a fare il suo lavoro invisibile. “Smettetela!”, urlava il Muro, “sto cadendo!”. Ma era troppo tardi. Un milione di cuori si erano ritrovati. Il Muro era caduto prima che fosse abbattuto.

martedì 11 agosto 2009

ATREJU 2009!


GIOVANE ITALIA...RITORNO AL FUTURO!

Il movimento giovanile del Popolo delle Libertà è stato presentato dal Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, insieme a Stefania Craxi e al coordinatore nazionale del movimento, Francesco Pasquali, in una conferenza a Montecitorio – Si chiama ‘Giovane Italia’ e sarà “il più grande movimento giovanile della storia d’Italia”. La nuova ‘Giovane Italia’ è il risultato del processo di sintesi, amalgama e osmosi tra i movimenti giovanili del centro/destra Italiano e unisce i giovani di Azione Giovani e di Forza Italia in un unico gruppo con un direttivo nazionale di 8 persone, una direzione nazionale di 60 e senza quote di provenienza, in attesa del primo congresso previsto per il prossimo anno.
Giorgia Meloni ha assicurato che il processo di costituzione “sta andando a gonfie vele”, smentendo le voci di frizioni fra ex An e ex FI.
E’ previsto per il 2010 il congresso fondativo in cui verrà scelto il leader e il simbolo.
“Da quel momento il mio ruolo di traghettatrice – spiega Giorgia Meloni - sarà esaurito”.
A scegliere il nome Giovane Italia sono stati i giovani del Pdl con un sondaggio su internet: il 78% ha votato per il nome che richiama l’organizzazione risorgimentale di Giuseppe Mazzini. Un nome che fu fatto proprio dal movimento universitario nazionalista degli anni ‘50 e che poi Bettino Craxi riesumò per i giovani socialisti.
“L’unità d’Italia è stata fatta non solo dai grandi nomi ma anche da tanti giovani”, osserva Giorgia Meloni, sottolineando come la gioventù del Pdl rappresenti una generazione “ancora disposta a gettare il cuore oltre l’ostacolo e a difendere il proprio paese”.
“Quando il presidente Berlusconi me lo ha chiesto – commenta Stefania Craxi – sono stata molto contenta di mettere questo nome risorgimentale, nazionale, popolare e riformista a disposizione dei giovani del Pdl. E lo sarebbe stato anche mio padre. Spero che i giovani del Pdl siano animati dagli stessi sentimenti dei grandi della Giovane Italia – conclude il sottosegretario alla Farnesina – e che questo movimento serva a selezionare la classe dirigente del nuovo Risorgimento”.
Fra gli appuntamenti principali per l’autunno il movimento dei giovani del Pdl (che ha già all’attivo un Direttivo nazionale provvisorio la direzione nazionale e i direttivi provinciali e regionali per l’organizzazione sul territorio) ha in agenda l’11esima edizione della festa Atreju, che quest’anno sarà dedicata al crollo del muro di Berlino.
La festa avrà luogo dal 9 al 13 settembre al Parco del Celio e vedrà la partecipazione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con domande dal pubblico e senza rete. Ospite d’onore sarà Massimo D’Alema per un faccia a faccia con il ministro Ignazio La Russa.

giovedì 23 luglio 2009

AG/PdL favorevole al progetto del nuovo Commissario A. Magazzino

La politica del centro-destra a Statte sta riprendendo il giusto entusiasmo. La riunione di presentazione del neo commissario Antonio Magazzino, con i simpatizzanti del Popolo della Libertà, è stato un chiaro segno di rinascita del nostro Partito.
Il fervore tipico della militanza era tangibile in tutti i partecipanti; è stata significativa la presenza di molti vecchi amici che avevano perso la voglia di impegnarsi per la collettività, per il puro gusto di vedere una città diversa e capace di svilupparsi su quelle che sono le attitudini naturali del territorio. È stato bello vedere gente proveniente da storie diverse, da Forza Italia, dalla Democrazia Cristiana, da Alleanza Nazionale condividere, attorno ad un tavolo, un progetto di coesione lontana anni luce dalle lotte fratricide che ormai appartengono al passato. Un modo nuovo di fare politica, fatto di collaborazione con tutti coloro i quali, coerentemente con i loro ideali, decidano di dedicare parte del loro tempo all’interno di un grande contenitore politico quale è il Popolo della Libertà.
Il progetto è ambizioso e, come tutti i grandi progetti, deve essere raggiunto con raziocinio e adeguato spirito di sacrificio. Quello che è scaturito da questo primo incontro deve rappresentare le fondamenta per il futuro del nostro centro-destra.
Spendendo il proprio tempo, il giusto tempo, in una militanza costruttiva, sarà possibile aprire un varco per i giovani, ormai troppo disinteressati ai vecchi politicanti che hanno fatto il bello e il cattivo tempo del nostro territorio. Un disinteresse che miriamo a far scomparire al più presto, grazie al meticoloso impegno dei molti ragazzi che per anni hanno fatto della militanza, tra la gente e per la gente, il loro stile di vita sociale e politica e dei tanti che, grazie a questa ventata di novità nella dirigenza del partito, si sono avvicinati spontaneamente. Abbiamo l’obbligo morale di far ritornare nella gente, nel nostro elettorato, la voglia di uscire da una situazione di stallo diffuso, attraverso la consapevolezza dell’importanza di non subire una amministrazione, ma di sceglierla.

Villa Fucci: perchè non un Laboratorio Urbano dei Giovani?

“L’autocelebrazione, basata su dichiarazioni che poco collimano con la realtà, si rivela sempre un insulto per l’intelligenza dei cittadini: Villa Fucci così è solo ripulita, non ‘recuperata’!”
Apre così, in una nota, il Vice Presidente Provinciale di Azione Giovani Pasquale Bello sulla questione “Villa Fucci”. La sezione cittadina di Azione Giovani/PdL aveva denunciato, sulle colonne dei più noti quotidiani locali, lo stato di abbandono in cui riversava, ormai da diversi anni, la storica villa della Zona Residenziale.
“Abbiamo denunciato le problematiche relative alla sicurezza di quell’abitazione invasa e sovrastata da erbacce e abbiamo dato voce alle tante lamentele provenienti dai cittadini circa la necessità di un rapido e radicale intervento di bonifica”, continua Pasquale Bello.
“Ringraziamo l’Amministrazione Comunale che, a seguito della nostra denuncia, si è immediatamente adoperata per bonificare, o meglio ripulire, la Villa. Eravamo certi che a seguito del nostro intervento si sarebbero presi i più idonei e celeri provvedimenti, anche solo per giustificare le tante sanzioni che sono state addebitate ai privati che hanno ritardato la pulizia dei propri terreni.”
Il Vice Presidente Provinciale di Azione Giovani/PdL punta poi il dito sulla proprietà della Villa “Un intervento di pulizia che probabilmente era di competenza del Comune di Taranto (Villa Fucci rientrava nel patrimonio immobiliare in vendita dalla ex Giunta Di Bello) soprattutto in termini di costi, competenze che un Amministratore locale non può arrogarsi il diritto di definire “dubbie” poiché decadrebbe la definizione di trasparenza della Pubblica Amministrazione. Una ripulita, che è impossibile equiparare ad una “rinascita” o ad un “completo recupero” della struttura (come dichiarato dall’Amministrazione). Per ora temiamo che l’unica rinascita possibile si verificherà dopo qualche pioggia, quando il seccume lascerà spazio alle nuove e più vigorose sterpaglie. Speriamo che i tanto decantati futuri interventi su Ninco Nanco ed ex Matra non siano della stessa portata.
Tralasciando le facili ironie che questa Amministrazione ci permette di fare giornalmente, ci piacerebbe pensare e sperare in un reale recupero dell’edificio. E per recupero intendiamo una reale fruibilità da parte dei cittadini, di una struttura tra le più belle del territorio stattese. Forse con un po’ più di lungimiranza, forse perché più intenti a interpretare le ansie e le aspettative delle nuove generazioni, avremmo accolto con molto favore un intervento di riqualificazione urbana: intervento realmente fattibile attraverso le modalità operative previste dalla legge, una su tutti il Project Financing. Magari un punto di incontro, di aggregazione giovanile capace di fungere da officina di idee di rinascita, per una cittadina che vede inesorabilmente i propri figli andar via, nei comuni limitrofi, al nord o all’estero. Un laboratorio urbano che possa far ritornare in molti giovani la voglia di una vita voluta e non ereditata da decenni di mala amministrazione. È il pensiero del movimento giovanile Azione Giovani/PdL, di cui una Amministrazione un po’ avanti con l’età, non solo anagrafica, dovrebbe tener conto.”
Articolo pubblicato sul Corriere del Giorno, Tarantosera, Tarantoggi

mercoledì 24 giugno 2009

24/06/2009 inizia la bonifica di Villa Fucci

Dopo l'esposto fatto sui quotidiani locali, stamani finalmente, sono inziati i lavori di bonifica e messa in sicurezza di Villa Fucci (Zona Residenziale). Le sterpaglie stanno lasciando il posto ad un luogo più decoroso, in attesa che l'Amministrazione competente si impegni a decidere cosa fare di questa struttura abbandonata.
Il primo obbiettivo lo abbiamo raggiunto!
Ora Azione Giovani Statte si impegna a proporre idee e progetti per il riutilizzo e la riqualificazione di Villa Fucci.

mercoledì 17 giugno 2009

Rassegna stampa 17 giugno 2009

Da TarantoSera del 17 Giugno 2009 - pagina 14



Formato pdf

A Statte non si infuoca solo la campagna…elettorale

Il caldo torrido dell’estate 2009 ha appena fatto capolino, ed i cittadini di Statte cominciano a vivere nell’incubo delle fiamme. Domenica 14 giugno, il vento di maestrale ha portato il terrore del fuoco verso Via Legrenzi e Via Farina, distruggendo ettari di macchia mediterranea e pinete, che costituivano un piccolo polmone d’ossigeno per una cittadina martoriata dai disastri ambientali dovuti ai Poli Industriali ed alle varie discariche che, ormai, hanno braccato in una morsa letale il Comune più immerso nel Parco delle Gravine.

Il panico di Domenica pomeriggio è il sintomo di una popolazione che non vede accordate le proprie necessità ed i proprio bisogni nei piani di questa Amministrazione, forse troppo intenta a occupare uno scranno del Consiglio Provinciale piuttosto che occuparsi della salute e della sicurezza dei propri cittadini. È impensabile che, alla data odierna, i terreni incolti non siano messi in sicurezza e non è parimenti accettabile l’immobilità delle istituzioni nei confronti di chi, soggetti privati o pubblici, non metta in sicurezza i propri incolti o i propri immobili abbandonati invasi da erbacce, pronte per diventare una seria minaccia per l’incolumità pubblica.

Mi riferisco, oltre alle tante zone periferiche confinanti con distese di sterpaglie, all’ex villino Fucci (Zona Residenziale), che risulta essere completamente invaso da erbacce secche e da piante di ogni genere e specie, da anni in completo stato di abbandono. Una “bomba” nel pieno centro abitato, pronta a mettere a repentaglio la salute dei cittadini. Mi riferisco, inoltre, al cavalcavia che unisce Zona Montetermiti e Zona Monte Sant’Angelo, a tutti i lotti di “riempimento” confinanti con abitazioni, alle distese di sterpaglie secche a pochi passi dalle case. Una situazione che deve essere immediatamente sanata, prima che altri cittadini vivano anche un solo secondo di terrore, dovuto dalla distruzione del fuoco. Vogliamo vivere una estate sicura e l’Amministrazione ha il dovere di garantircelo. Con i fatti.

Articolo pubblicato su Tarantoggi il 17/06/2009

venerdì 12 giugno 2009

Elezioni Provinciali 2009 (Taranto)

Scusate la reiterata assenza dalle pagine di questo blog, ma quest'ultimo mese è stato contrassegnato dal rinnovo del Consiglio Provinciale di Taranto. Ovviamente una campagna elettorale che ha visto il Popolo della Libertà battagliare in una cittadina (Statte) in cui, da troppo tempo, dominano indegnamente le sinistre.
Ecco che si ritorna in campo, per portare in Consiglio Provinciale un volto nuovo ma, allo stesso tempo, con esperienza e competenze da vendere. Il miglior volto che Statte potesse offrire in questo momento storico.
Ma, si sa, un volto nuovo, una brava persona di cui la gente può fidarsi, è comunque un personaggio scomodo per il partito... troppo intento a salvaguardare gli equilibri piuttosto che mirare ad avere una rappresentanza in Provincia.

Ci si ritrova a fare una campagna elettorale basandosi su poche persone, ma buone. Si lavora sodo, più delle altre volte, poichè non ci si può permettere di lasciare che chi rema in senso opposto abbia la meglio. Nottate infinite ad attaccare manifesti, a spedire lettere, ecc ecc ecc... E, alla fine, il risultato comunque positivo!!!

1025 voti per Antonio Magazzino

Contro ogni previsione, contro ogni aspettativa, contro tutto... e tutti.

lunedì 4 maggio 2009

Campagna contro l'abuso di alcool

Anche se è un pò vecchiotto, vorrei condividere con voi questo messaggio letto su Facebook...vorrei condividerlo con voi, giovani o meno giovani, che vi trovate per caso a passare da questo blog...

"Mamma, sono uscita con amici. Sono andata ad una festa e mi sono ricordata quello che mi avevi detto: di non bere alcolici. Mi hai chiesto di non bere visto che dovevo guidare, cosi ho bevuto una Sprite. Mi son sentita orgogliosa di me stessa, anche per aver ascoltato il modo in cui, dolcemente, mi hai suggerito di non bere se dovevo guidare, al contrario di quello che mi dicono alcuni amici. Ho fatto una scelta sana ed il tuo consiglio è stato giusto. Quando la festa e finita, la gente ha iniziato a guidare senza essere in condizioni di farlo. Io ho preso la mia macchina con la certezza che ero sobria. Non potevo immaginare, mamma, ciò che mi aspettava... Qualcosa di inaspettato! Ora sono qui sdraiata sull'asfalto e sento un poliziotto che dice: "Il ragazzo che ha provocato l'incidente era ubriaco". Mamma, la sua voce sembra così lontana... Il mio sangue è sparso dappertutto e sto cercando, con tutte le mie forze, di non piangere. Posso sentire i medici che dicono: "Questa ragazza non ce la farà". Sono certa che il ragazzo alla guida dell'altra macchina non se lo immaginava neanche, mentre andava a tutta velocità. Alla fine lui ha deciso di bere ed io adesso devo morire... Perchè le persone fanno tutto questo, mamma? Sapendo che distruggeranno delle vite? Il dolore è come se mi pugnalasse con un centinaio di coltelli contemporaneamente. Dì a mia sorella di non spaventarsi, mamma, di a papà di essere forte. Qualcuno doveva dire a quelragazzo che non si deve bere e guidare... Forse, se i suoi glielo avessero detto, io adesso sarei viva... La mia respirazione si fa sempre piu debole e incomincio ad avere veramente paura... Questi sono i miei ultimi momenti, e mi sento così disperata... Mi piacerebbe poterti abbracciare mamma, mentre sono sdraiata, qui, morente. Mi piacerebbe dirti che ti voglio bene per questo... Ti voglio bene e.... addio. Queste parole sono state scritte da un giornalista che era presente all'incidente. La ragazza, mentre moriva, sussurrava queste parole ed il giornalista scriveva... scioccato."

Questo giornalista ha iniziato una campagna contro la guida in stato di ebbrezza. Se questo messaggio è arrivato fino a te e lo cancelli... Potresti perdere l'opportunita, anche se non bevi, di far capire a molte persone che la tua stessa vita è in pericolo.

lunedì 20 aprile 2009

Domenico Miccolis Presidente Provinciale di AG

E' Domenico Miccolis il nuovo Presidente Provinciale di AG-Taranto, eletto all'unanimità dai circoli della Provincia Jonica. La Presidenza di Miccolis avrà il gravoso compito di condurre il Movimento di AG verso i Giovani del PdL.

Con Domenico pronti a lanciare la Nostra sfida alle stelle!

sabato 18 aprile 2009

Congresso Provinciale Azione Giovani Taranto


Oggi, 18/04/2009, ore 18.30, presso la Federazione Provinciale di AN, sita in Via D'Aquino (Taranto) si terrà il Congresso Provinciale di AG.


Le idee diventano Azione!




martedì 14 aprile 2009

Sbarco su Facebook


Dopo mesi di resistenza, anche io mi sono fatto travolgere dal Social Network più popolare del mondo...

Se usato correttamente potrebbe essere uno strumento della Politica per stare di più in mezzo alla gente.
Possiamo ripartire anche da qui!

venerdì 10 aprile 2009

Sempre!!! ... Quando ci sono le Competenze!

Per fortuna e per il bene dell'Italia, c'è chi decide di puntare fortemente su un Movimento Giovanile che possa formare politicamente e moralmente la classe dirigente...tra queste fila che oggi siamo onorati di veder sorgere il futuro astro della politica: Giorgia Meloni!

Io, personalmente, credo che sia un obbligo morale di qualsiasi movimento politico sostenere le nuove generazioni...

Voi che ne dite???


Porteremo avanti la competenza o l'immagine???
Ditemi la vostra!!!

giovedì 9 aprile 2009

Largo ai giovani???

In foto, Ministro delle Pari Opportunità: Mara Carfagna

Mi è capitato di leggere casualmente questo articolo di Lorenzo Salvia comparso su Corriere.it del 19 marzo 2009 “L’Italia non è un paese per giovani“, un articolo che parla di laureati, lavoro, condizioni economiche e occupazionali, ricambio generazionale e rapporti tra politica e giovani. Naturalmente, per una persona che ha appena iniziato a lavorare dopo la laurea come me, un articolo di questo genere risulta particolarmente importante e “drammatico”, vista la situazione tragica entro cui sono dipinti i giovani nel mondo del lavoro contemporaneo.

Si fa tanto parlare di innovazione, apertura ai nuovi media e alle fresche menti delle giovani generazioni, o di società “moderna”, ma in realtà, ed è palese agli occhi di tutti, in Italia ancora a governare sono le vecchie generazioni. Il mio è stato un caso fortunato, ho trovato un’occasione di lavoro interessante e in cui si è puntato su noi ragazzi appena laureati e con grandi prospettive per il futuro, ma è stato solo un caso, perchè in numerose altre situazioni ho toccato con mano che la propria “freschezza” non paga.

Qual è la prima impressione di un laureato che entra in contatto con il mondo del lavoro?
Manco di esperienza!
Nella maggior parte degli annunci di lavoro si chiede un candidato con esperienza nel campo (anche pluriennale). Ma come si fa ad acquisire esperienza se nessuno vuole investire sulle menti fresche?!
Spesso ignorano il tuo CV se non hai un minimo di lavoretti fatti in passato (possibilmente legati all’attività che ti offrono) e sono pochi quelli disposti a riporre fiducia in un laureato con tanta teoria e poca pratica alle spalle… credo sia questo il punto chiave: bisogna dare più fiducia ai laureati!

Quante menti sorpassate!
Quando entri per la prima volta in un luogo di lavoro sconosciuto, spesso ti accorgi che le tue conoscenze e competenze sono completamente ignorate dagli impiegati. Alcuni stampano ancora le mail, altri non sanno cosa sia Mozilla Firefox, altri ancora si perdono nei meandri di Word o Excel o ancora non capiscono cosa sia un blog. E ti senti un extraterrestre perchè questa tua prima impressione viene nel 90% dei casi confermata e acuita nel corso del tempo. Aprite la mente a quello che può insegnare un laureato!

Il disordine regna sovrano…
Se eravate abituati a gestire in modo ordinato e pulito i vostri “ferri” del mestiere, vi accorgerete che spesso nei luoghi di lavoro non funziona nello stesso modo! Carte e cartacce, stampe inutili, documenti rintanati chissà dove, ma soprattutto “disordine mentale”, mille impegni da ricordare, scadenze, mille cose da fare al minuto, così che diventa difficile programmare e mantenere gli impegni nei tempi e nelle modalità previste. Per esperienza personale, è tutta questione di “forma mentis”, dopo un certo periodo si impara a sopravvivere al caos fisico e spirituale.

Poi però c'è chi riesce, pur essendo giovane, a occupare spazi della società a cui tutti ambiscono ma che solo pochi riescono a raggiungere....chissà perchè!?!
Forse perchè i laureati italiani non hanno le "giuste competenze"???...mah...

lunedì 30 marzo 2009

INTERVENTO MINISTRO DELLA GIOVENTU’

On. Giorgia Meloni
Roma, 28 marzo 2009

Saluto quella che ho di fronte, che è già una bellissima realtà italiana, dal punto di vista sociale e politico. Governa la nazione, piccoli borghi, grandi città, province e regioni, viene ammirata come importante forza europea, ed è presente nell’immaginario collettivo, soprattutto grazie alla popolarità del premier Silvio Berlusconi. E oggi, con la traduzione organizzativa di questa bella intuizione politica noi compiamo il passo definitivo nella realizzazione di un soggetto che fa già la storia di questa nazione, ma che soprattutto ambisce a lasciare di sé una traccia di benessere e dignità che duri nel tempo. E voglio ringraziare Gianfranco Fini e tutta la Comunità che lo ha accompagnato in questo percorso, perché se dentro questo progetto c’è la destra italiana con il suo orgoglio e la sua identità lo dobbiamo soprattutto alla loro lungimiranza e alla credibilità che hanno costruito per se e per la propria gente.

Oggi nasce il primo partito italiano dell’era moderna. Non una zoppicante sintesi di interessi, o la somma delle idee che hanno segnato un secolo ricco di fermenti culturali e politici, ma ormai finito, come il novecento, né tantomeno il furbo restyling di una classe dirigente, magari uscita sconfitta dalle urne. No, oggi diamo vita a un movimento del futuro, nel quale l’unica sintesi possibile è quella tra la modernità delle idee, delle soluzioni, e l’amore per la grande tradizione del popolo italiano.
E lasciatemi dire una cosa, che mi è capitata ancora qualche giorno fa in tv. Mi provoca profonda tristezza vedere gli uomini della nostra sinistra spellarsi le mani per applaudire quelli che da fuori, senza conoscere l’Italia, le sue esigenze o i suoi problemi, sono sempre pronti a darci lezioni di civiltà. Io rivendico che l’Italia è una nazione sovrana, e i suoi rappresentanti – che li si condivida o no – sono eletti dalla sua gente e per questo meritano rispetto. Sempre. Perché in patria possiamo confrontarci anche in modo aspro e vigoroso, ma altra cosa è compiacersi degli insulti all’Italia che dovessero venire da un qualche ministro della giustizia brasiliano, o da un commissario europeo spagnolo, oppure dalla bella ma sprovveduta moglie di un pur bravo presidente della repubblica francese.
Questo sentimento si chiama orgoglio nazionale, senso di appartenenza, ed è purtroppo ancora estraneo alla cultura della sinistra italiana, così abituata nel novecento a chiedere aiuto a potenze straniere per affermarsi all’interno dei suoi confini nazionali – costringendo il nostro popolo a pagare per questo un prezzo di libertà altissimo – da non riuscire ancora oggi ad amare l’Italia più della propria ideologia.
Anche per questo credo che, invece, la ragione sociale del PDL debba essere proprio quella di interpretare l’identità più profonda del popolo italiano. Ma esiste una identità nazionale definita e tangibile? Esiste un comune sentire fatto di valori, tradizioni, speranze che attraversa l’intera penisola, che risale monti e vallate, sfiora le nostre coste, che si infila nel traffico delle nostre grandi città e poi si immerge nelle tranquille acque del Mediterraneo?
Io credo di sì. La nostra cultura nazionale è il prodotto di una mescolanza furiosa di elementi comparsi via via nel corso dei secoli, che ci appartengono e ci guidano anche se non li abbiamo studiati sui libri di scuola.
Perché per riconoscere la tensione spirituale che abbiamo dentro non c’è bisogno di aver letto la Summa Teologica di San Tommaso, basta ascoltare la sensazione di pace che provocano le campane della domenica mattina. Così come non c’è bisogno di conoscere le Istituzioni di Giustiniano per apprezzare l’ordine delle leggi e le libertà che queste garantiscono.
Questo senso comune è molto più profondo di quanto lo snobismo della sinistra italiana voglia credere. È qualcosa di semplice, pulito e onesto come il pranzo della domenica in famiglia, il tifo sfegatato per la nazionale di calcio, ma anche l’indignazione per un episodio di mala sanità o la rabbia della gente in strada di fronte alla notizia di una violenza vigliacca che ha per vittime due ragazzini a cui hanno distrutto la loro prima storia d’amore, e forse la vita stessa.
Per questo mi piace credere che il Pdl possa invece essere anche la dimora del senso comune degli italiani, dove non si ha paura di sporcarsi con la realtà di tutti i giorni, di passare per retrogradi o populisti, perché si ha la consapevolezza di essere veri, autenticamente popolari.
Credo che la dizione Popolo della Libertà possa e debba racchiuderne molte altre. Tra queste, PDL può e deve significare anche Popolo della Legalità. Perché noi siamo tutti figli di Paolo Borsellino, e perché dove regna la legalità vince la sicurezza dei cittadini più deboli, vince l’economia sana che produce ricchezza, vince l’amministrazione pubblica che crea sviluppo, vince il talento dei più bravi. Il Popolo della Legalità deve essere in guerra contro camorristi e mafiosi di ogni specie, contro la criminalità che giunge da fuori per dare l’assalto alle case degli italiani, contro gli speculatori col colletto bianco. E questo significa anche attenzione a certe candidature, perché poi le azioni devono rispondere alle idee.

E poi questo può e deve essere il Popolo dell’Ambiente, della difesa della terra e dell’acqua, e ancora il popolo del merito. Vogliamo graffiare via, uno per uno, tutti gli ostacoli che dal ‘68 ad oggi sono stati posti sulla strada dell’affermazione del talento e del carattere di ognuno. Perché contrariamente a quanto ci viene detto da quarant’anni, la meritocrazia non esclude ma include, perché consente alle persone di affermarsi in ragione di quello che sono e non in ragione di quello che hanno.
Ma anche qui, passare dal declamare un valore a costruirlo significa battersi contro le rendite di posizione, i privilegi, le caste. Guardo in questi giorni, compiaciuta, le baronie che hanno messo in ginocchio l’università italiana tremare di fronte ai provvedimenti del governo e aspetto di vedere tante altre oligarchie travolte dalla rivoluzione del merito che l’Italia aspetta da decenni. E credo che sarebbe un bel segnale in questo senso anche ripensare l’attuale legge elettorale, per dare la possibilità agli italiani di scegliere da chi farsi rappresentare in parlamento e ai parlamentari di misurarsi con il consenso degli italiani.
Lo dico anche in relazione alla questione giovanile. Perché non considero un caso che mentre gli under 35 eletti in parlamento sono il 5% quelli eletti negli enti locali, dove ci sono le preferenze e i voti devi andarteli a prendere uno per uno, siano invece 27.000, oltre il 20% del totale.
Allora questo è anche quello che ci chiedono i giovani italiani. Non quote gialle o corsie preferenziali, nessun sei politico, nessun aiutino, ma la possibilità di misurarsi sul terreno del merito è quello che chiedono questi ragazzi esattamente quarant’anni dopo quelli che nel ’68 gridavano “Largo ai giovani” ma ora blindano la propria posizione sociale.
Credo che la gioventù italiana possa rappresentare un incredibile valore aggiunto, e vorrei che questo fosse anche il Popolo della Gioventù, non in senso anagrafico, ma nel senso di uomini, donne ed azioni politiche orientati ben al di là della prossima scadenza elettorale.
Il Popolo della Libertà non vuole rinunciare al contributo di energie, freschezza e idealità che può arrivare da questa giovane generazione, come dimostra anche il bel segnale dato ieri con l’apertura di questo congresso. Motivo per cui considero fondamentale l’esistenza, nel PDL, di un movimento giovanile che si rispetti. Un movimento giovanile non indipendente, ma tanto autonomo da eleggere dal basso i propri dirigenti perché possano essere credibili. Tanto libero da poter rappresentare un laboratorio politico e culturale, costruire sintesi, produrre avanguardie. Tanto forte da poter rappresentare il luogo privilegiato dal quale attingere per schierare la futura classe dirigente del partito e della nazione.
Ecco che cosa è il Popolo della Libertà. Non un ammasso di identità diverse e inconciliabili, ma un luogo nel quale idee e valori sanno convivere con delle persone in carne e ossa.

E’ il popolo di Silvio Berlusconi, per fortuna, ma anche di militanti, dirigenti, semplici iscritti e gente comune, che spende tanta parte della propria vita in un tentativo generoso di riscatto per il proprio quartiere, la propria città o regione, per l’Italia.

E’ il popolo di quei ragazzi e di quelle ragazze in divisa che rischiano tutti i giorni la propria vita nelle periferie degradate d’Italia, come nel deserto polveroso dell’Afghanistan.

E’ il popolo di quegli operai a cui una certa cultura sindacalista ruffiana preferisce pagare il viaggio a Roma ed il pranzo al sacco per tirare la volata ad un partito politico in campagna elettorale, piuttosto che difendere davvero i loro diritti e la loro incolumità.

E’ il popolo di quegli insegnanti e studenti che per troppi anni hanno subito la prepotenza culturale e talvolta fisica di alcuni loro colleghi spalleggiati da una cultura arrogante, faziosa e violenta.

E’ il popolo di quegli imprenditori italiani che guardano dritto in faccia questa crisi maledetta e non abbassano lo sguardo, sfidandola con genio e coraggio.

E’ il popolo di quei lavoratori precari che come guerrieri senza patria combattono una battaglia per la sopravvivenza, cambiando continuamente città e mestiere e ricominciando, ogni volta, la loro vita da capo.

E’ la casa degli italiani che sono tali non solo per nascita, ma per scelta, libera, volontaria, quotidiana. Italiani perché ogni giorno contribuiscono al progresso della nostra terra, a prescindere dal colore della pelle o dalla nazione di provenienza.

E’ anche il popolo di quella suora che per diciassette anni ha accarezzato il volto di una donna incapace di muoversi ed di parlare eppure ancora in diritto di essere amata.

Il Popolo della Libertà è il partito del futuro con solide radici nella tradizione nazionale. Ambiente, legalità, merito e gioventù, saranno le idee nuove da incardinare in un impianto di valori antichi come la sacralità della vita e l’amor di patria.

Consentitemi allora di chiudere con una citazione che io considero una sorta di promessa da fare tutti insieme all’alba di questa nuova grande avventura. In una lettera indirizzata al figlio poco prima di essere giustiziato per aver disertato l’esercito austriaco perché voleva combattere con il nostro tricolore, l’irredentista Nazario Sauro scrisse poche semplici parole:

“Su questa Patria giura, e farai giurare ai tuoi fratelli quando avranno l'età per ben comprendere, che sarete sempre, ovunque e prima di tutto italiani”.


Ricerca Italiana

mercoledì 25 marzo 2009

Ultimo Congresso di Alleanza Nazionale 21-22/03/09

"I più anziani fra noi hanno trent'anni: eppure noi abbiamo già sperperati tesori, mille tesori di forza, di amore, d'audacia, d'astuzia e di rude volontà; li abbiamo gettati via impazientemente, in furia, senza contare, senza mai esitare, senza riposarci mai, a perdifiato ...
Guardateci!
Non siamo ancora spossati!
I nostri cuori non sentono alcuna stanchezza poiché sono nutriti di fuoco , di odio e di velocità!
... ve ne stupite? ...
È logico poiché voi non vi ricordate nemmeno di aver vissuto!
Ritti sulla cima del mondo, noi scagliamo una volta ancora, la nostra sfida alle stelle!"

Filippo Tommaso Marinetti - 22/12/1876 - 02/12/1944


Vi invito a cliccare sul titolo del post per ascoltare il discorso del Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, al 3° ed ultimo congresso di Alleanza Nazionale.

Pdl: Il sogno di Pinuccio Tatarella

Il Pdl, sia a livello nazionale sia a livello locale, sta per prendere forma. Tra pochi giorni ci sarà la tanto attesa ufficializzazione. Il Pdl non più espressione di un cartello elettorale di facciata, atto all’unificazione della gente di centro-destra o di chi non riesce a identificarsi in una sinistra ormai allo sbaraglio, senza idee e senza personalità; Pdl inteso come Unico Partito del centro-destra. Non ci sono padroni di casa, non ci sono ospiti. Addio ai vecchi simboli (colpo al cuore per i nostalgici), ma è d’obbligo continuare ad amare la politica con lo stesso identico fervore, tipico della militanza più pura. Il cambiamento è durato il tempo necessario affinché non se ne sentisse il dolore e non si avvertisse una crisi identitaria.

Dalla svolta di Fiuggi, la nascita di Alleanza Nazionale e la vittoria elettorale del 1994 sono solo le solide fondamenta di quello che oggi avvertiamo sotto il nome del Popolo delle libertà. Il Pdl come massima espressione politica di un modo nuovo di guardare al centro-destra. Un disegno politico pensato da uno dei più grandi statisti che la Puglia vanta di aver dato i natali. Un disegno politico già chiaro nella mente di un Missino che voleva trasformare la Fiamma in una destra moderna, democratica, alleabile. Voleva restituire al panorama politico italiano ciò che non aveva: un partito conservatore, libero da nostalgie e retaggi del passato. Un uomo che riusciva a leggere le curve della politica e capire con largo anticipo dove sarebbero andate a finire. Non era mistero la sua opzione per il partito unico di centro-destra. Riteneva Forza Italia e Alleanza nazionale due movimenti omogenei, che avrebbero potuto tranquillamente coesistere in quanto muniti di valori e visione del mondo non dissimili. È l’8 febbraio 1999 quando il padre di questo “strano” disegno politico lascia questa terra e, tutto il mondo politico piange la Sua scomparsa.
Ed è proprio l’8 febbraio 2008, quasi a voler onorare la Sua Azione Politica, che ufficialmente comincia a prendere forma il Pdl.
È giusto che anche i nostri giovani, ora militanti nel Pdl, rivolgano un pensiero a chi ha dato il “la” a tutto questo. Grazie Ministro dell’Armonia, Grazie Pinuccio Tatarella.

Pubblicato sul TarantOggi, il 21/03/2009

venerdì 13 marzo 2009

La crisi economica mondiale sta mettendo a dura prova il tessuto di PMI che mandano avanti il Bel Paese. 370 mila posti di lavoro in meno dall’inizio del 2009. Aziende che rischiano il collasso e il fallimento. Cassa Integrazione, ferie forzate e poi chissà….
Taranto è una di quelle città che sta per toccare il fondo. I primi segnali del disastro li cominceremo a sentire in estate, quando l’ILVA avrà ridotto ancora di più la sua produzione e quando comincerà a tagliare definitivamente gli ordinativi alle ditte dell’indotto.
C’è un tessuto economico dietro l’ILVA che a molti sfugge: dalle ditte di manutenzione d’impianti alle ditte di costruzione di carpenterie metalliche, passando per le ditte edili, elettriche, senza tralasciare i loro fornitori: chi vende profilati, chi materiale antinfortunistico, chi materiale elettrico, chi soltanto cancelleria…e poi…non dimentichiamo che queste aziende si avvalgono di consulenza, contabile, del lavoro, sicurezza, qualità, ambiente ecc ecc. La parte che produce di Taranto sta collassando, ma la cosa grave è che nessun politico locale interviene per individuare soluzioni alternative.
La battaglia della Diossina, per carità giustissima, portata avanti dal Presidente Vendola, è stata condotta in maniera capestre; solo per dare un contentino agli elettori ambientalisti non ancora soddisfatti di quella boiata del Parco delle Gravine.
Si è voluto mettere con le spalle al muro Emilio Riva, imponendogli di adeguarsi ad una legge regionale bella quanto impossibile, pena la chiusura degli impianti, senza però rassicurare il personale impiegato in ILVA con progetti alternativi, riassorbimenti in nuovi progetti d’impresa finanziati dalla Regione…il nulla più totale.

venerdì 6 marzo 2009

Il rispetto del ricordo

Come ogni Città che si rispetti, anche Statte ha il suo Monumento ai Caduti. Il suo angolo per poter rendere gloria ai soldati che sono periti per la Patria, quando questa rappresentava un Valore da difendere anche mettendo a rischio la propria vita.

Ma il ricordo di chi è caduto nel nome dell’Italia non può limitarsi alla sola presenza di un monumento. Il ricordo va coltivato per evitare che qualcuno possa dimenticare.
L’attuale amministrazione, però, ha dimenticato.

Ha dimenticato che, ogni Città che si rispetti, il 2 Giugno vive degli echi dei Fori Imperiali; ha dimenticato che i colori del ricordo sono vivi nel tricolore e non nel buio di un monumento che, da troppo tempo, al posto delle bandiere, ha solo delle sterili aste, vuote, senza identità (come, del resto, sulla facciata del municipio).

Come senza identità sono quei “cretini in cerca di ebbrezza” che, utilizzando il monumento ai caduti come trincea, per riempire le loro serate vuote, cercan di colpire le autovetture o gli autobus di passaggio. Un vile divertimento per chi nella zucca non vanta nemmeno di avere acqua. Comportamenti figli della trascuratezza e dell’oblio sociale in cui ormai riversa la nostra cittadina.

Noi condanniamo tali accadimenti, sperando che l’Amministrazione Comunale e le Autorità Competenti provvedano ad impedire il ripetersi di tali eventi, per garantire la pubblica incolumità ed il rispetto del ricordo.


Pasquale Bello - Coordinatore Giovani per Statte


Il presente articolo verrà pubblicato sul prossimo numero di Largo Lepanto, il giornale in distribuzione gratuita del PDL.

martedì 10 febbraio 2009

ELEZIONI PROVINCIALI IN VISTA...CARRELLATA DI POLITICI E POLITICANTI A STATTE

Si avvicinano le elezioni provinciali. Si avvicina la stagione delle promesse utopistiche e dei progetti campati in aria. Ieri a Statte in un'Aula Magna della Scuola "Leonardo Da Vinci" si è tenuta l'ultima edizione de "La fiera delle buone intenzioni" di gran parte dei politici e politicanti di centro-sinistra dell'area Jonica. Presente anche l'On. P. Franzoso invitato, presumo, a rappresentare i Parlamentari Tarantini.
Quanti progetti! Quante idee! Quante chiacchiere!!!
Il progetto utopistico per eccellenza che sarà il live motive della prossima campagna elettorale...L'AREA VASTA!
AREA VASTA: milioni di euro di progetti e progettazioni per quello che potrebbe essere paragonato alla "Città del Sole" del terzo millennio...strade...ponti....ferrovie...trasporti...corridoi...

Ops...ma i nostri politici politicanti si sono accorti che le strade di tutta la provincia si sono ridotte a degli autentici "sterrati"??? Qualcuno si ricorderà mai che c'è gente senza acqua potabile in casa???
Quando si applicherà la "scala dei valori" anche nelle P.A.???

BASTA!!! NON NE POSSIAMO PIU' DI QUESTI POLITICI!!!

RAGAZZI NON VI ALLONTANATE DALLA POLITICA!!!!...RICORDATE CHE

Il futuro è nostro e dobbiamo prendercelo quanto prima!!!