venerdì 6 marzo 2009

Il rispetto del ricordo

Come ogni Città che si rispetti, anche Statte ha il suo Monumento ai Caduti. Il suo angolo per poter rendere gloria ai soldati che sono periti per la Patria, quando questa rappresentava un Valore da difendere anche mettendo a rischio la propria vita.

Ma il ricordo di chi è caduto nel nome dell’Italia non può limitarsi alla sola presenza di un monumento. Il ricordo va coltivato per evitare che qualcuno possa dimenticare.
L’attuale amministrazione, però, ha dimenticato.

Ha dimenticato che, ogni Città che si rispetti, il 2 Giugno vive degli echi dei Fori Imperiali; ha dimenticato che i colori del ricordo sono vivi nel tricolore e non nel buio di un monumento che, da troppo tempo, al posto delle bandiere, ha solo delle sterili aste, vuote, senza identità (come, del resto, sulla facciata del municipio).

Come senza identità sono quei “cretini in cerca di ebbrezza” che, utilizzando il monumento ai caduti come trincea, per riempire le loro serate vuote, cercan di colpire le autovetture o gli autobus di passaggio. Un vile divertimento per chi nella zucca non vanta nemmeno di avere acqua. Comportamenti figli della trascuratezza e dell’oblio sociale in cui ormai riversa la nostra cittadina.

Noi condanniamo tali accadimenti, sperando che l’Amministrazione Comunale e le Autorità Competenti provvedano ad impedire il ripetersi di tali eventi, per garantire la pubblica incolumità ed il rispetto del ricordo.


Pasquale Bello - Coordinatore Giovani per Statte


Il presente articolo verrà pubblicato sul prossimo numero di Largo Lepanto, il giornale in distribuzione gratuita del PDL.