mercoledì 17 giugno 2009

A Statte non si infuoca solo la campagna…elettorale

Il caldo torrido dell’estate 2009 ha appena fatto capolino, ed i cittadini di Statte cominciano a vivere nell’incubo delle fiamme. Domenica 14 giugno, il vento di maestrale ha portato il terrore del fuoco verso Via Legrenzi e Via Farina, distruggendo ettari di macchia mediterranea e pinete, che costituivano un piccolo polmone d’ossigeno per una cittadina martoriata dai disastri ambientali dovuti ai Poli Industriali ed alle varie discariche che, ormai, hanno braccato in una morsa letale il Comune più immerso nel Parco delle Gravine.

Il panico di Domenica pomeriggio è il sintomo di una popolazione che non vede accordate le proprie necessità ed i proprio bisogni nei piani di questa Amministrazione, forse troppo intenta a occupare uno scranno del Consiglio Provinciale piuttosto che occuparsi della salute e della sicurezza dei propri cittadini. È impensabile che, alla data odierna, i terreni incolti non siano messi in sicurezza e non è parimenti accettabile l’immobilità delle istituzioni nei confronti di chi, soggetti privati o pubblici, non metta in sicurezza i propri incolti o i propri immobili abbandonati invasi da erbacce, pronte per diventare una seria minaccia per l’incolumità pubblica.

Mi riferisco, oltre alle tante zone periferiche confinanti con distese di sterpaglie, all’ex villino Fucci (Zona Residenziale), che risulta essere completamente invaso da erbacce secche e da piante di ogni genere e specie, da anni in completo stato di abbandono. Una “bomba” nel pieno centro abitato, pronta a mettere a repentaglio la salute dei cittadini. Mi riferisco, inoltre, al cavalcavia che unisce Zona Montetermiti e Zona Monte Sant’Angelo, a tutti i lotti di “riempimento” confinanti con abitazioni, alle distese di sterpaglie secche a pochi passi dalle case. Una situazione che deve essere immediatamente sanata, prima che altri cittadini vivano anche un solo secondo di terrore, dovuto dalla distruzione del fuoco. Vogliamo vivere una estate sicura e l’Amministrazione ha il dovere di garantircelo. Con i fatti.

Articolo pubblicato su Tarantoggi il 17/06/2009

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